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  • Gianluca Danieli

Recensione di "OPPENHEIMER" (2023)

Aggiornamento: 3 set 2023

Esplosione o delusione?


Regia di Christopher Nolan, con Cillian Murphy

Tratto dal libro: "American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer" di Martin J. Sherwin e Kai Bird



Non distruggerà il mondo intero, vero?

Le possibilità che ciò accada sono quasi zero.

…QUASI?!


La leggenda narra che ci siano voluti 26 anni (anno più, anno meno) per plasmare la biografia scritta di Oppenheimer, il "padre della bomba atomica". Lo storico Martin J. Sherwin aveva ammassato tonnellate di documenti e interviste in casa propria, non sapendo più come ordinarle. Solo grazie all'intervento dello scrittore Kai Bird tutto quel materiale venne poi riorganizzato in un testo coerente e, soprattutto, leggibile. Poi... è arrivato Christopher Nolan, che, come spesso fa, smonta le storie e le riassembla in una narrazione in cui cronologia e linearità sono solo d’intralcio alla sua creatività.


Nelle mani di un regista meno capace, poteva uscirne una colossale catastrofe cinematografica. Invece...


...questo film è ECCELLENTE.


"Oppenheimer", l'opera più lunga del rinomato regista Christopher Nolan fino ad oggi, cattura il pubblico in modo eccezionale. I precedenti film di Nolan, realizzati su pellicola, ci hanno portato nei mondi oscuri dei prestigiatori vittoriani, ci hanno fatto volare tra i grattacieli con Batman, ci hanno immerso in mondi onirici surreali, nello spazio interstellare, in guerre fantascientifiche. Qui, nel suo film tematicamente più ambizioso, paradossalmente ci rinchiude in stanze universitarie, laboratori e ambienti claustrofobici colmi di discussioni su politica, scienza e storielle extraconiugali. Eppure riesce a mantenere alta la suspense, ritraendo tutta l’inquietante, mortale bellezza dell'energia nucleare e dei loro creatori.


La trama, di per sé già estremamente complessa, segue punto per punto la biografia "American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer" con minori libertà creative. Salta avanti e indietro tra passato, futuro e visioni astratte di molecole, campi magnetici ed esplosioni che il protagonista vede... ma non riesce sempre a descrivere a parole… intrappolandoci in un racconto tragico e al contempo sublime.


Una delle critiche frequentemente rivolte a Nolan è l'eccessiva enfasi sullo stile narrativo a discapito della sostanza, e il fatto che spesso siano le sue trame a guidare i personaggi, invece che il contrario. In questo caso, tale stile si sposa perfettamente con la storia, essendo il protagonista stesso travolto e trascinato da eventi storici molto più grandi di lui, perlopiù fuori dal suo controllo, fino a diventare la figura che è ricordata oggi.


Sono diventato morte, il distruttore di mondi

– J. Robert Oppenheimer, citando il ‘Bhagavad Gita’


"Oppenheimer" è uno straordinario film che richiede una dose di concentrazione non indifferente ma che, una volta iniziato, non può che essere seguito fino alla fine. Un'esperienza cinematografica intensa, che entra nei cinema e colpisce i nostri cuori come una vera e propria esplosione.


Qualsiasi critica potrei avanzare, personalmente, sarebbe un eccesso di pignoleria e, onestamente, stasera non ho le forze di soffermarmi sui dettagli. Ho appena guardato un film di 3 ore in un cinema senza aria condizionata, accidenti. È stato un gran bel film, ma pur sempre un film di tre ore. E ora, sono anche stanco.


Buona visione e buona notte a tutti. (PS: Fate attenzione a ciò che create!)




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