Recensione di CRATER (Disney+)
Una normale gita fra amici, sulla luna.
Film di formazione fantascientifico, Disney+
Visionato in anteprima, in lingua originale.
Regia di Kyle Patrick Alvarez,
Storia di John Griffin e Rpin Suwannath, sceneggiatura di John Griffin
(Film recensito in collaborazione con "L'Occhio del Cineasta". Sulla stessa piattaforma è pubblicata una versione ritoccata della stessa recensione, modificata per rispettare i parametri di impersonalità )
“E la cosa più importante da ricordare: il punto non è solo il luogo dove stai andando. È come ci vai, e le persone con cui lo raggiungi”.
In una colonia mineraria sulla luna, dopo la morte del padre, un ragazzino sta per essere trasferito su un altro pianeta, distante anni luce. In parte per festeggiare, in parte per dirsi addio, lui, i suoi amici e una ragazza appena giunta dalla Terra organizzano una gitarella per visitare un cratere. Cosa c’è dentro a quel cratere? Nessuno lo sa. Ma devono raggiungerlo a tutti i costi.
La trama riporta con nostalgia a certi classici di metà anni ’80: le diatribe fra ragazzini di varie “provenienze sociali”, come in ‘Breakfast Club’ (1985) e la giocosa avventura verso l’ignoto de ‘I Goonies’ (1985), con l’aggiunta della fantascienza. Il tutto tenuto assieme da un’atmosfera sorprendentemente seria e matura.
Una mini-avventura fuori da questo mondo, così piccola eppure così epica. Niente mostri lunari, battaglie spaziale o cose del genere. Solo cinque ragazzini, un furgoncino, e dieci ore di viaggio sulla bianca distesa lunare… ed è solo l’andata.
Senza particolari avversità ambientali (almeno all’inizio) il grosso del dramma si sviluppa attraverso i rapporti, le dinamiche e talvolta gli attriti dei personaggi. Qualche occasionale momento di comicità c’è, ma scompare tra la marea di momenti malinconici, come un sassolino nero sulla luna.
Uno stile narrativo di tutto rispetto, che mi ha sorpreso. Una storia più drammatica e coinvolgente di quanto la premessa di base lasciasse sperare. Forse non abbastanza giocosa da divertire i bambini, né abbastanza complessa da coinvolgere gli adulti; ma che non manca di momenti commoventi.
Essendo tuttavia l’intero nucleo della trama incentrato sui personaggi e le loro relazioni, proprio quei personaggi si sarebbero dovute sviluppare meglio. – Dei cinque protagonisti, vengono approfondite le storie di due, massimo tre, di loro. Gli altri, si distinguono, più o meno, solo attraverso una singola caratteristica.
Gli stessi personaggi ammettono di essere poco definiti, come quando l’unica femmina del gruppo dice: “sono solo una ragazza dalla Terra, e tu solo un ragazzo i cui genitori sono morti”. Raramente si trovano personaggi così onesti col pubblico che li guarda.
Tutto sommato…
Una gita lunare piacevole, in tutti i suoi alti, bassi e intoppi vari.
E poi, con tutti i sequel, remake, spin-off e tutto il resto che la Disney ultimamente sta spremendo da ogni singola proprietà intellettuale in loro possesso, un film come questo, che presenta anche un solo barlume di originalità, è più che benvenuto.
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