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  • Gianluca Danieli

RECENSIONE DI "Encanto" (2021)

Aggiornamento: 29 giu 2022

Regia di Jared Bush e Byron Howard – FILM DISNEY

La famiglia Madrigal è numerosa. C’è la tosta sorella con la superforza, la madre che guarisce le ferite, la zia volubile il cui umore controlla il meteo, l’altra sorella tutta rose e fiori (quella odiosa) col potere di controllare la natura, la nonna altezzosa e maniaca del controllo, e (da qualche parte) lo zio “strano” di cui è vietato parlare. Il super potere della protagonista, Mirabel, invece è quello di riuscire a sopportarli tutti, senza sclerare.


Quello che poteva facilmente ricadere nell’ennesimo film di supereroi, si rivela invece una esperienza di divertimento, musica e comici conflitti famigliari.


Il bello di questa pellicola è che, tecnicamente, NON c’è un cattivo di turno bramoso di conquistare la terra. Nonostante la sua assenza, i Madrigal hanno comunque parecchio da fare, aiutando la comunità in cui vivono, in Colombia. Eppure il film non manca di conflitto. La tensione, tuttavia, nasce soprattutto dalle frizioni interne fra i membri di una famiglia da sempre sotto lo stesso magico tetto. Tensioni in cui, sono certo, molti spettatori si riconosceranno.


Anche se la protagonista quasi non lascia mai la casa, l’avventura che affronta risulta epica. Ogni stanza da letto, infinitamente più grande all’interno, contiene un mondo a sé in cui immergersi grazie all’animazione di qualità.


Fuori da quelle stanze, la “Casita” apre e chiude una finestra per salutarti. Muove un comodino per passarti gli occhiali. Solleva le tegole quando è perplessa. Le si afflosciano le pareti quando la offendi. E le piastrelle colorate danzano assiema a te, sotto i tuoi piedi, mentre balli e canti…


…e che canzoni!


In molti, precedenti film Disney, le canzoni, per quanto belle, potevano essere tolte o sostituite da musiche esclusivamente strumentali senza influire sulla trama (per esempio in “Tarzan” 1999). QUI, ogni numero cantato – composto dal veterano broadwayano Lin-Manuel Miranda – è strettamente intrecciato con la trama e i viaggi, spesso interiori, dei personaggi e le loro scoperte.


Questo film è un Musical in tutto e per tutto. Sfrutta il medium dell’animazione appieno, offrendoci sequenze di coreografia che mandano all’aria le leggi della fisica e della realtà. Qualche volta, forse anche in maniera un tantino esagerata, al punto da togliere quella sensazione di intimità creata in scene precedenti. Tuttavia, mi sono ritrovato a guardare quegli specifici numeri più volte, e in più lingue.


Il doppiaggio canoro italiano rende ottimamente giustizia alle canzoni originali in inglese. Tanto di cappello non soltanto ai cantanti, ma anche a chi ha adattato i testi.


In particolare, l’assolo sugli effetti della crescente pressione famigliare e il complesso pezzo corale in cui tutti nominano quel parente di cui non si dovrebbe parlare (lo zio Bruno) sono talmente orecchiabili da restarti in testa ore e giorni dopo averle sentiti, anche mentre si è a scuola o a lavoro e ci si dovrebbe concentrare. Quindi, consiglio cautela per alcuni spettatori, da quanto sono coinvolgenti.


Una parte di me, quella più cinica e pignola, vorrebbe che alcuni legami e drammatiche frizioni famigliari fossero state esplorate più a fondo.


Tuttavia quel ci viene offerto è una bella, piacevole, colorata, sorprendentemente profonda, coinvolgente, sana (e meritata) fuga musicale dallo stress quotidiano e da parenti rompiscatole.



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