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Gianluca Danieli

RECENSIONE DI "CAT BURGLAR" (2022 - Netflix)

Creato da Charlie Brooker, regia di James Bowman - UN FILM D'ANIMAZIONE INTERATTIVO: TANTO DIVERTENTE QUANTO FATICOSO (MA NE VALE LA PENA).


Dopo la macabra serie antologica di “Black Mirror”, “Black Mirror: Bandersnatch” ed il mockumentario “a morte il 2020”, Charlie Brooker – sceneggiatore, autore e polemizzatore professionista – è tornato su Netflix con un nuovo esperimento.


Nel film d’animazione interattivo “Cat Burglar”, Brooker ripesca una nostalgica tradizione del cartone animato slapstick degli anni ’50, e lo arricchisce con un umorismo ancora più sinistro, cinico e tagliente (quello che piace a me), come spesso fa in ogni suo progetto.


La storia è semplice. Un prepotente gatto-ladro (Rowdy) deve aggirare un cane da guardia un po’ tonto (Peanut) per rubare un preziosissimo dipinto da un museo. Ad ogni ostacolo, lo spettatore deve rispondere correttamente a tre domande di fila, e in fretta. Un solo errore e…


SDANG! – L’anima del gattino, con tanto di aureola, ali e camice bianco, vola in cielo, guardando negli occhi lo spettatore con polemico disappunto. Particolarmente divertente è la sequenza in cui il gatto lamenta il perché abbia solo tre vite, invece che nove come ogni gatto che si rispetti.


I creatori dell’animazione – che includono Mike Hollingsworth, noto per il suo lavoro in “Bojack Horseman” e “Inside Job” – non ci vanno certo piano in termini di gratuita, spassosa violenza. Nel gigantesco e ben fornito museo da penetrare c’è DI TUTTO. Mitragliatrici della seconda guerra, strumenti di tortura medievali, e sterchi di dinosauro (originali, non certo repliche). Uno scenario ricco di possibilità, che ha permesso agli animatori di sbizzarrirsi, spesso offrendo un cartone diverso ad ogni “visione”. Sarà difficile replicarlo in un eventuale sequel.


Per coloro che non sono proprio cime in cultura generale, non temete. Le domande sono semplici e simpatiche. Esempio: Lo zio perfetto… a) fa regali di compleanno b) sguinzaglia i segugi?

Alcuni segmenti animati, soprattutto quando si sbaglia, sono tra le scene più divertenti che abbia mai visto, in termini di animazione classica. Soprattutto la parte in cui Rowdy “seduce” Peanut travestito da Cleopatra, o quando nel mix si aggiungono una rete di raggi laser e un sacchetto di biglie. Alcune volte, confesso, ho sbagliato di proposito solo per vedere cosa sarebbe accaduto allo sventurato felino. (Sul serio, sbagliavo apposta, non sono COSÌ scarso nei quiz, giuro.)


Queste sequenze sono spassose… bisogna però FATICARE per trovarle, attraverso molteplici tentativi. Se siete facilmente irascibili, non ve lo raccomando.


Visto quanto ne parla nei suoi documentari e nei suoi scritti, Charlie Brooker ha chiaramente un debole per i videogiochi e, non essendo evidentemente in grado di farne uno (PER ORA), si mette a fare ciò che più ci si avvicina. E tutto sommato, fra tutti i mini-film interattivi che Netflix ci ha finora propinato, questo è tra i migliori. Di sicuro il più divertente.


C’è solo un grave problema. Normalmente, nei videogiochi, più lo spettatore/giocatore avanza, progredisce… più andrebbe premiato. È un principio base del game design. Qui, tuttavia, dopo aver rubato con successo due (diversi) dipinti, si viene ricompensati sempre meno e con animazioni sempre più brevi. Questo mi ha fatto infuriare.


Per gli appassionati di animazione classica, di commedia slapstick, a cui non dispiace, per una volta, fare la parte del cattivo, lo raccomando sicuramente. Magari, il fatto di dover faticare per poter godere dell’animazione, invece che guardarsela e basta, potrebbe renderne la visione più appagante.


Se non altro, per gli spettatori più piccoli, a questo film va riconosciuto il merito di aver reso avvincenti i MUSEI.



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